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ITALIA

Sisma del centro Italia

Amatrice, funerali solenni. Vescovo di Rieti: "Disertare questi luoghi sarebbe uccidere ancora"

"Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell'uomo", dice monsignor Domenico Pompili, nell'omelia ai funerali solenni ad Amatrice davanti alle massime cariche dello Stato ed ai familiari delle vittime del Reatino. Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi: "La nostra gente deve restare qui: queste persone sono morte perché amavano questa terra". Renzi: "I soldi per la ricostruzione ci sono. Garantisco io sul controllo sui fondi"

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Con alle spalle le rovine della città di Amatrice, distrutta dal terremoto del 24 agosto scorso, si sono svolti nella tensostruttura di oltre mille metri quadri allestita dalla Protezione civile nel cortile del collegio Don Minozzi i funerali delle vittime della cittadina del reatino, che conta al momento oltre 200 morti. Le esequie sono state celebrate dal vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili. Le bare presenti nella struttura, sono state 28, due quelle bianche dei più piccoli.

Nell'omelia ad Amatrice, monsignor Pompili, ha detto: "Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell'uomo!". "La ricostruzione - ha proseguito - non sia una querelle politica o una forma di sciacallaggio. Si deve fare rivivere una bellezza di cui siamo custodi, disertare questi luoghi sarebbe ucciderli di nuovo, dobbiamo inventarci una forma nuova di presenza".

Ad ascoltarlo le famiglie delle vittime e le massime cariche dello Stato presenti - come lo erano stati ad Ascoli - a questi funerali solenni.

Il Vescovo: ci vorranno anni
"Non basteranno giorni, ci vorranno anni, soprattutto è richiesta una qualità di cui Gesù si fa interprete: la mitezza, una forza distante sia dalla muscolare ingenuità di chi promette tutto all'istante, sia dall'inerzia rassegnata di chi già si volge altrove", ha aggiunto monsignor Pompili. "Abitiamo una terra verde, di pastori, dobbiamo inventarci una forma nuova di presenza che salvaguardi la forza amorevole e tenace del pastore", ha aggiunto.

Renzi: "Ricostruiamo pezzo per pezzo il paese"
Matteo Renzi giunto ad Amatrice, parlando con i volontari ed i soccorritori ha assicurato loro "non vi lasceremo soli". Poi il presidente del Consiglio ha preso posto insieme alle altre alte cariche dello Stato per presenziare ai funerali solenni delle vittime del terremoto del Reatino. Dopo il funerale Renzi ha confortato i familiari delle vittime con queste parole: "Il paese lo ricostruiamo, pezzo per pezzo, ma lo ricostruiamo". Poi ha camminato a lungo stringendo le mani e parlando con cittadini e persone impegnate nei soccorsi ad Amatrice. "I soldi che servono per la ricostruzione ci sono, c'è la solidarietà di tante persone, ora non bisogna perdere tempo", ha detto Renzi ai cittadini. "L'importante è che ci sia la comunità forte", ha aggiunto. "Presidente mi raccomando il controllo sui soldi", ha esortato un uomo. "Questo del controllo mi sento di garantirlo", ha risposto il presidente del Consiglio.

Prima dell'omelia erano stati letti i nomi delle vittime
Un lungo elenco con i nomi delle vittime del terremoto. Si era aperta così la cerimonia dei funerali solenni ad Amatrice. A pronunciarli, in un silenzio assoluto, il vescovo di Rieti, Domenico Pompili. Al termine, un lungo applauso da parte delle centinaia e centinaia di persone presenti.

Il sindaco no allo sconforto. È sfida per reagire 
Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha preso la parola al termine delle esequie ed ha detto, molto commosso, che conosceva tutte le persone rimaste uccise dal terremoto: "era il macellaio, chi faceva il miele, il fornaio, la bambina che andava a scuola con i miei figli...". Un discorso toccante che ha infine fatto appello alle massime autorità statali presenti a non dimenticarsi di Amatrice. Il primo cittadino ha inoltre ringraziato tutte le persone impegnate dopo il terremoto, dalla Protezione civile, ai vigili del fuoco, la Croce rossa, ai volontari. "Questa gente è morta perché amava questa terra e adesso i cittadini vogliono restare qui", ha concluso tra l'applauso dei presenti il sindaco Pirozzi facendo accenno alla futura ricostruzione. Poi sindaco e Vescovo si sono abbracciati commossi.

Mattarella e Grasso: vi siamo vicini e torneremo
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha confortato i familiari delle vittime dopo il funerale ed ha detto loro: "Siamo con voi, coraggio, forza"; poi rivolto ad una signora ha garantito: "Amatrice è bellissima e dico è, perché tornerà come era prima, difficile non innamorarsene".

Il Presidente del Senato Pietro Grasso, ha assicurato che tornerà ad Amatrice fra tre settimane. "Non bisogna spegnere i riflettori, mi impegno a venire qui tra tre settimane e poi ripetutamente. Ora bisogna asciugarsi le lacrime e cominciare a ricostruire", ha detto il presidente del Senato. "Speranza e comunità sono due concetti che devono rimanere uniti" ha ribadito la seconda carica dello Stato.