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MONDO

Referendum sul piano di aiuti

Grecia, Tsipras: "Oggi la democrazia batte la paura". Il presidente fa appello all'unità del Paese

Dopo essersi recato alle urne per esprimere il suo voto, il premier greco ha dichiarato: "Oggi è un giorno di celebrazione perché la democrazia in se stessa è una celebrazione". Il presidente greco, Prokopis Pavlopoulos, ha lanciato un appello per l'unità del paese di fronte all'esito del voto

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Tsipras al voto (ap)
Alexis Tsipras ha votato. È arrivato al suo seggio elettorale, accolto da una folla enorme di giornalisti e curiosi. Camicia bianca, sorridente, dopo aver espresso il suo voto per il referendum sull'accettazione del piano di rientro del debito ellenico dei creditori internazionali, il primo ministro greco ha dichiarato: "Oggi è un giorno di celebrazione perché la democrazia in se stessa è una celebrazione. E quando la democrazia vince la paura, vince la volontà del popolo. Il popolo oggi ha scelto".

Il premier greco ha poi pubblicato un messaggio in inglese su Twitter: "Oggi la democrazia decide per un domani migliore per tutti noi, in Grecia e in Europa".
 
Il referendum è stato fortemente voluto da Tsipras. Con i vertici di Syriza, il premier è schierato per il no e ha sottolineato che quello di oggi non è un voto sull'euro. Secondo Tsipras si potrà tornare al tavolo delle trattative già da domani.  

Varoufakis: "Oggi i greci possono rispondere a utlimatum"
Il ministro delle finanze Yanis Varoufakis, dopo aver votato a Faliro, sulla costa ateniese, ha dichiarato: "Gli enormi fallimenti dell'Eurogruppo hanno portato a un ultimatum al quale la gente non ha potuto rispondere. Oggi può dare la sua risposta". In un'intervista alla Abc Varoufakis ha poi ribadito che votare 'no' al referendum greco è la sola strada per raggiungere un accordo praticabile. Per il ministro delle Finanze di Atene, inoltre,  la crisi di liquidità delle banche greche è stata "architettata politicamente".

Il presidente Pavlopoulus lancia appello a unità del Paese
Il presidente greco Prokopis Pavlopoulos ha lanciato un appello per l'unità del Paese di fronte all'esito del voto: "La giornata di oggi appartiene solo ai cittadini, che sono chiamati a decidere del futuro di questo Paese e della nostra gente. Indipendentemente dal risultato del referendum, abbiamo l'obbligo di percorrere la difficile strada del domani con assoluta unità. È quanto i nostri avi hanno fatto nei momenti cruciali e il nostro dovere oggi. Andremo avanti insieme".

Seggi aperti fino alle 19
I seggi sono aperti dalle 7 (le sei italiane) alle 19 e i greci fanno la fila per votare il referendum decisivo per il futuro del Paese. Affinché il risultato del referendum sia valido è necessario che vi prenda parte almeno il 40% del corpo elettorale.

Un Paese spaccato
Intanto è difficile fare previsioni. Il Paese è spaccato. I promotori del sì e del no continuano a distribuire materiale anche davanti ai seggi per convincere gli indecisi che - secondo i sondaggi - risulteranno determinanti per la vittoria.

Forze armate in strada dopo l'esito del voto
Nel frattempo, secondo il Sunday Times, Tsipras avrebbe approvato la proposta delle forze armate (Operazione Nemesis), che prevede lo schieramento delle truppe in strada, al fianco alla polizia in assetto antisomossa, stasera dopo l'esito del voto del referendum, nel caso di tumulti. La decisione sarebbe stata presa durante la riunione del governo del 26 giugno, poche ore giorni prima che, soprendendo il mondo intero e soprattutto isuoi creditori e partner dell'Eurozona, Tsipras annunciasse l'odierno referendum. 

Bce: "Pronti a fare di più se necessario"
In attesa dell'esito del voto, torna a farsi sentire la Bce: "La Banca centrale europea ha ben chiaro che se è necessario fare di più, farà di più". E' quanto ha affermato il membro francese del board, Benoit Coeurè, parlando ad Aix en Provence, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. Coeurèha spiegato che l'Eurozona ha bisogno di strumenti che aiutino gli stati a rispondere agli shocks e che alcuni di questi strumenti sono stati creati fin dall'inizio della crisi. Secondo il banchiere della Bce, che non cita esplicitamente la situazione di Atene, le riforme stanno dando frutto nei Paesi dell'euro che le hanno avviate: "Visto da Francoforte i Paesi che hanno vissuto le crisi più dure a che hanno affrontato le riforme più dure ne stanno cominciando a vedere i benefici. Sto pensando a Spagna e Irlanda", ha precisato. Coeurè nel suo intervento ha poi precisato che è necessario incrementare la mobilità dei lavoratori tra i 19 Paesi europei.

Bundesbank avverte Merkel: "Con Grexit buco nei conti"
Interviene anche il numero uno della Bundesbank, Jens Weidman, che, rivolgendosi alla cancelliera tedesca Angela Merkel, avrebbe sottolineato come l''uscita della Grecia dalla zona euro provocherebbe un buco non indifferente nei conti tedeschi. Lo riporta il quotidiano tedesco Handelsblatt citando fonti del governo tedesco. I costi di una Grexit colpirebbero direttamente gli utili della Bundesbank, avrebbe avvertito Weidman, e dunque creerebbero un buco nel bilancio federale. Secondo il quotidiano le perdite subite dalla Germania sarebbero superiori alle riserve pari a 14,4 miliardi di euro accantonate dalla Bundesbank per far fronte alle conseguenze della crisi dell'eurozona. Al momento nessun commento né da parte della Bundesbank né da parte del governo tedesco.

Schulz: "Se vince il 'no' la Grecia dovrà introdurre un'altra moneta"
Intanto sui possibili scenari del dopo voto, interviene il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz, secondo cui, in caso di vittoria del "no", la Grecia dovrà introdurre un'altra moneta. Lo afferma in un'intervista alla radio tedesca in cui delinea con chiarezza il percorso obbligato che attende il Paese in questo caso: fine della disponibilità di euro, introduzione di un'altra moneta, uscita dalla zona euro.