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MONDO

Riunione d'urgenza

Gaza, Consiglio di sicurezza Onu: "Cessate fuoco immediato"

A New York adottata una dichiarazione unanime. Anche il presidente Obama aveva esortato Israele a fermarsi

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Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato nella notte una dichiarazione unanime in cui chiede un "cessate il fuoco umanitario immediato e senza condizioni" a Gaza.

 I 15 Paesi membri, riunitisi d'urgenza a New York, esortano Israele ed Hamas a far "applicare pienamente" la tregua per tutta la durata della festa musulmana dell'Eid al Fitr (la fine del Ramadan) "ed oltre". Il Consiglio di sicurezza chiede inoltre il "pieno rispetto del diritto umanitario internazionale, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili", nonché sforzi per "la messa in pratica di un cessate il fuoco duraturo e pienamente rispettato, basato sulla proposta egiziana" di mediazione.

L'Onu sottolinea poi "la necessità di fornire immediatamente assistenza umanitaria alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, anche aumentando i contributi all'Agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l'occupazione (Unrwa)". Tre giorni dopo il sanguinoso bombardamento su una scuola  dell'Onu a Gaza, il Consiglio ricorda infine che "le strutture civili e umanitarie, comprese quelle delle Nazioni unite, devono essere rispettate e protette e invita tutte le parti ad agire secondo questo principio". 

Bimbo palestinese ucciso da artiglieria
Malgrado la sospensione non dichiarata delle ostilità in atto dalla mezzanotte scorsa nella Striscia di Gaza, un bambino palestinese di soli 4 anni è stato ucciso da una salva di cannone, sparata da un carro armato israeliano nel settore nord dell'enclave, a est del campo profughi di Jabaliyah: lo ha denunciato il portavoce dei servizi locali di pronto soccorso, Ashraf al-Qudra, secondo cui il proietto è piombato su un'abitazione nella quale si trovava la giovanissima vittima, identificata come Samih Ijneid. 

La risposta di Israele: "Stanchi di essere demonizzati"
Dopo la dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, è arrivata subito la risposta di Israele, per bocca di Ron Prosor, ambasciatore presso le Nazioni Unite. Prosor ha parlato di "esigenza della verità", sottolineando che Israele è stanco di essere "denigrato e demonizzato nonostante sia l'unica democrazia in Medio Oriente" e che Hamas in questi anni ha usato gli aiuti per costruire tunnel. Inoltre, secondo Prosor, sui razzi che attraversano Gaza potrebbe essereci scritto 'Courtesy of Teheran', facendo così un chiaro riferimento al coinvolgimento dell'Iran nell'attuale conflitto.




Abu Mazen: "Nella proposta egiziana ci sono le richieste palestinesi"
Secondo il presidente palestinese Abu Mazen, la proposta egiziana per un cessate il fuoco in Medio oriente "va incontro a tutte le richieste dei palestinesi, incluso l'apertura dei valichi e la rimozione del blocco" della Striscia di Gaza. Abu Mazen lo ha detto al quotidiano saudita Al-Ukaz, ripreso dai media israeliani. "Abbiamo boicottato il vertice di Parigi - ha aggiunto - perché l'Egitto non è stato invitato". 

Obama a Netanyahu: "Cessate il fuoco immediato"
La dichiarazione dell'Onu arriva dopo la richiesta del presidente degli Stati Uniti Barack Obama che, in una telefonata al premier israeliano Benyamin Netanyahu, ha invitato sempre ad "un cessate il fuoco umanitario immediato e incondizionato", come "imperativo strategico". Precedentemente, il governo israeliano aveva nuovamente respinto la proposta del segretario di Stato Usa John Kerry per la tregua, confermando, invece, la sua adesione alla mediazione egiziana, definita "l'unica possibile".

Nella telefonata, Obama  ha rimarcato  l'importanza di garantire una sicurezza duratura a Israele, che passa attraverso la "smilitarizzazione di Gaza" e il "disarmo dei gruppi terroristici". Ha tuttavia anche sottolineato "la necessità di stabilire un cessate il fuoco umanitario immediato, senza condizioni per arrivare a una cessazione definitiva delle ostilità", che permetta ai palestinesi della Striscia di condurre una vita normale e di avviare prospettive di sviluppo a lungo termine per Gaza.

Venti giorni di guerra
Il colloquio tra il presidente degli Stati Uniti e il premier israeliano è avvenuto al termine di giorni particolarmente tesi tra i due Paesi, in una situazione in cui - a detta di alcuni analisti - Israele si sente tradito dallo storico alleato. Sul campo, le ostilità - giunte al 20° giorno - proseguono, ma con un'intensità ridotta, mentre i razzi continuano a cadere su Israele e la ricerca e lo smantellamento dei tunnel procede da parte dell'esercito di Israele nelle zone controllate di Gaza.

Hamas e le altre fazioni palestinesi della Striscia - che ieri sera avevano respinto la decisione di Israele di prolungare fino a alle 24 di stasera la tregua chiesta dall'Onu - hanno continuato a lanciare razzi e colpi di mortaio sulle zone sud dello stato ebraico. A Gaza - dove il bilancio complessivo dei morti, dopo il lavoro di ricomposizione delle salme trovate sotto le macerie, è di oltre 1032 - questa sorta di tregua non dichiarata ha permesso in ogni caso alla popolazione una boccata di ossigeno proprio in vista dell'Eid el Fitr.

Notte senza razzi e raid
Nella notte gli scontri tra la Striscia di Gaza ed Israele sono praticamente cessati. Secondo un responsabile dei servizi di sicurezza palestinesi, ci sarebbe stato solo qualche sparo di carro armato vicino Khan Yunis (nel sud della Striscia). Un portavoce dell'esercito israeliano conferma che nessun razzo è stato sparato da Gaza e che l'aviazione d'Israele non ha condotto alcun raid.